anni ‘60: anni del secondo dopo-guerra, del boom economico e di un radicale cambiamento che coinvolge tutti i settori e tutti i cittadini. Tutto è splendido e la vita stessa è bella da vivere. La spensieratezza domina dopo la fine del secondo conflitto mondiale. L’Italia comincia ad entrare nel pieno della crescita economica e sono i giovani a diventare i veri protagonisti del futuro da costruire. Il miglioramento della qualità della vita si accompagna anche ad alcune evoluzioni di pensiero: le donne, con una nuova consapevolezza di sé, chiedono maggiore libertà e riconoscimenti adeguati al ruolo che svolgono in società; i cambiamenti, però, sono lenti, ostacolati ancora da una mentalità molto tradizionalista. Uno dei fattori propulsivi del lento processo di emancipazione femminile è certamente la maggiore possibilità di trovare lavoro per il gentil sesso. Molte donne riescono ad accrescere il loro livello di istruzione, ottenere il diploma superiore e adirittura entrare in alcuni corsi di laurea -risorse economiche permettendo-. Nonostante ciò, le discriminazioni ed il senso di subordinazione continuano a rimanere forti.

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« una donna è sempre vinta dalla pubblicità, e fatalmente accorre al rumore » [E. Zola]